Recentemente è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'elenco degli interventi di edilizia libera, nel quale sono indicate oltre 50 opere edilizie che non necessitano di autorizzazione preventiva da parte del Comune di residenza. Tra queste rientra anche la posa di pannelli fotovoltaici, come intervento per migliorare l’efficienza energetica dell’immobile. Vediamo in particolare il caso del fotovoltaico su tettoia: quando è possibile installarlo senza bisogno di permessi e quando, invece, bisogna richiedere l’autorizzazione paesaggistica semplificata?
Ecco cosa si legge nel Glossario Edilizia Libera (ai sensi dell’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 25 novembre 2016 n. 222):
Sono state individuate le principali opere che possono essere eseguite senza alcun titolo abitativo, nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia.
In particolare, per quanto riguarda il fotovoltaico:
l’installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di pannelli solari e fotovoltaici a servizio di un edificio, da realizzare al di fuori di zone vincolate (di cui al Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici n. 1444 del 2 aprile 1968) è esente dall’approvazione del Comune.
Se vuoi installare il fotovoltaico sul tetto di casa, su una tettoia o una pensilina situata nella tua proprietà, e questa si trova fuori da aree soggette a vincolo paesaggistico, puoi agire liberamente senza bisogno di chiedere autorizzazioni preventive.
Ovviamente devi rispettare le norme di sicurezza e far eseguire i lavori a ditte specializzate, che sanno come operare in condizioni particolari.
Nel caso, invece, la tua abitazione o la porzione di copertura su cui vuoi posare i pannelli si trovi in un’area soggetta a tutela paesaggistica, devi richiedere l’autorizzazione a un ente preposto (il Comune e/o la Soprintendenza per i Beni Architettonici), seguendo l’iter semplificato che abbiamo illustrato in questo articolo.
È quello che ha fatto anche questa famiglia di Maccagno con Pino e Veddasca, in provincia di Varese, che voleva far installare i pannelli fotovoltaici su una tettoia.
Impianto fotovoltaico su tettoia: l'esempio
Nel marzo 2018 la sostituzione di una vecchia tettoia con una nuova struttura coperta da pannelli fotovoltaici è stata oggetto di dibattito nei tribunali del Tar Lombardia.
La superficie su cui doveva essere installato l’impianto fotovoltaico si trovava in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e per questo il committente dei lavori aveva richiesto il parere della Soprintendenza. L’ente preposto si era quindi espresso a favore dell’intervento di sostituzione, ma si era dichiarato contrario alla posa dei pannelli.
La motivazione?
Sosteneva che la falda su cui sarebbero stati posati i moduli era visibile e l’installazione dell'impianto fotovoltaico avrebbe compromesso l’armonia estetica del paesaggio.
Il proprietario dell’immobile ha quindi fatto ricorso al Tar e i giudici gli hanno dato ragione.
L’incompatibilità paesaggistica vige solo nei nuclei storici. Al di fuori di questi contesti non è rilevante che i pannelli siano o meno visibili.
«La sola visibilità di pannelli fotovoltaici da punti di osservazione pubblica non configura ex se un’ipotesi di incompatibilità paesaggistica, in quanto la loro presenza sulla sommità degli edifici, pur innovando la tipologia e morfologia della copertura, non è più recepita come fattore di disturbo visivo, bensì come un’evoluzione dello stile costruttivo accettata dall’ordinamento e dalla sensibilità collettiva purché non sia modificato l’assetto esteriore complessivo dall’area circostante paesisticamente vincolata».
La sentenza del Tar n. 496/2018 ha interpretato in maniera chiara il concetto di compatibilità paesaggistica, che deve essere bilanciato con la necessità di diffondere e promuovere le energie rinnovabili.
I pannelli sono oramai considerati elementi del paesaggio e la loro installazione non può essere vietata in qualsiasi luogo, appellandosi all’incompatibilità col vincolo paesaggistico. Solo nei centri storici, cioè in quelle aree esplicitamente dichiarate non idonee dalla normativa (D.lgs. 42/2004), è possibile porre limiti e modifiche alla posa del fotovoltaico. In tutti gli altri casi deve poterci essere una maggiore elasticità di interpretazione.
Produrre autonomamente energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico è una scelta conveniente e che fa bene all’ambiente. Lo testimoniano le detrazioni fiscali e le altre misure incentivanti, come l’IVA agevolata, messe a disposizione dallo Stato e rinnovate di anno in anno.
Ecco perché, anche dal punto di vista architettonico e urbanistico, è diventato molto più semplice richiedere l’autorizzazione o addirittura posare direttamente i moduli senza bisogno del via libera comunale.
Se stai pensando di passare al fotovoltaico, questo è il momento giusto per scegliere l’impianto più adatto a te. Scarica la Guida che trovi qui sotto e scopri quali sono i pannelli fotovoltaici che possono garantirti il rendimento maggiore, in base alla zona in cui vivi e alle abitudini di consumo della tua famiglia.