Batterie per Fotovoltaico: Domande Frequenti

[fa icon="calendar"] 04/12/16 12.30 / da Serena Tarricone - Ufficio tecnico

Batterie per Fotovoltaico: Domande Frequenti

Per sfruttare al 100% l’impianto fotovoltaico e ottimizzare la quota di autoconsumo energetico, molte famiglie hanno deciso di collegare ai pannelli in silicio un sistema di accumulo a batterie. Abbiamo interrogato i nostri tecnici sull'argomento, presentandogli alcune delle domande più frequenti sulle batterie per fotovoltaico, per capire come funziona questo sistema di storage intelligente. 

Grazie alla batterie di accumulo è possibile immagazzinare l’energia non immediatamente consumata, per utilizzarla la sera o quando l’impianto non produce, con notevoli risparmi sulla bolletta dell’elettricità, fino al 90%! Ecco le risposte alle domande più frequenti che i tecnici si sentono fare.

Che differenza c’è tra batterie al piombo acido e batterie al litio?

Le batterie al piombo acido sono state le prime a essere utilizzate nei sistemi di accumulo fotovoltaico. Non vanno mai scaricate oltre il 50%, sono garantite per 400/700 cicli di ricarica (a seconda del produttore) e vanno installate in locali debitamente areati, perché rilasciano idrogeno, un elemento naturale che – a elevate concentrazioni – può risultare esplosivo.

I nuovi modelli al litio (o al litio-ferro-fosfato) rappresentano un’evoluzione, sia in termini di tecnologia che di prestazioni. Sono batterie più piccole e compatte, rispetto alle tradizionali versioni al piombo acido, sopportano fino a 10.000 cicli e possono essere scaricate fino all’80%. Inoltre sono ancora più sicure, perché non sprigionano gas nocivi e quindi possono essere installate in un ambiente interno in totale sicurezza. 

 

Posso usufruire dello Scambio sul Posto, se ho un impianto fotovoltaico con accumulo?

Sì, l’impianto di accumulo non preclude la possibilità di immettere energia nella rete, ma esso avrà ovviamente la precedenza rispetto allo scambio sul posto. L’autoconsumo, infatti, è il principale obiettivo degli impianti fotovoltaici e la modalità più conveniente per risparmiare sulla bolletta elettrica. L’energia non immediatamente utilizzata dalla rete domestica, quindi, viene immagazzinata nel sistema di accumulo; una volta che le batterie sono completamente cariche, l’ulteriore energia prodotta dai pannelli fotovoltaici viene convogliata nella rete nazionale e regolamentata tramite lo scambio sul posto. Questa valorizzazione dell’energia, più che una vendita è una sorta di compensazione economica tra l’immissione di energia prodotta e non consumata e il prelievo di corrente elettrica dalla rete pubblica.

È vero che le batterie per l’accumulo sono pericolose?

Le batterie al piombo-acido, utilizzate in alcuni sistemi di accumulo fotovoltaico, durante le fasi di carica possono rilasciare idrogeno, un elemento che, combinato con l’ossigeno, può generare un gas esplosivo. Per evitare che si verifichi questa condizione, è consigliato installare le batterie in aree ben ventilate. L’idrogeno risulta pericoloso solamente ad alte concentrazioni, quindi posizionare gli apparecchi per l’accumulo dell’energia in locali con una buona ventilazione, naturale o forzata, è fondamentale per scongiurare danni a cose o persone. A riguardo si è espressa anche la Comunità Europea, che raccomanda di rispettare alcuni standard per la ventilazione del luogo in cui vanno installate le batterie (CEI EN 50272-2). Oltre all’areazione, è consigliato prestare particolare attenzione ad altri aspetti, quando si sceglie il luogo in cui posizionare le batterie: esso deve essere della dimensione adeguata, coibentato e protetto da infiltrazioni d’acqua e intrusioni di insetti.

Una valida alternativa a questo problema sono le nuove batterie al litio, che non rilasciano gas nocivi nell’ambiente. 

Quanto dura la garanzia sulle batterie di accumulo? 

La garanzia di una batteria per l’accumulo fotovoltaico può essere misurata in anni o in cicli, cioè sulla base del numero di volte in cui viene caricata e poi completamente scaricata. In generale, le marche più diffuse sul mercato assicurano una vita media di 10 anni. Per quanto riguarda i cicli di ricarica, invece, molto dipende dalla tipologia di batteria (e ovviamente dal produttore). Si va da un minimo di 700 cicli per quelle al piombo acido, a un massimo di 10.000 cicli per quelle al litio. 

Come devono essere smaltite le batterie di accumulo e chi se ne occupa? 

Trattandosi di rifiuti “speciali” e, in alcuni casi, “tossico-nocivi”, le batterie per gli impianti di accumulo fotovoltaico vanno raccolte nelle apposite sedi, da aziende specializzate e dotate delle necessarie autorizzazioni. Sono quindi gli stessi installatori a farsi carico dello smaltimento delle batterie installate presso i clienti, quando queste arrivano a fine vita o nel caso risultino dannose o non più funzionanti.  Lo smaltimento viene eseguito secondo le direttive vigenti in materia, nel pieno rispetto dell’ambiente.

La mia abitazione non è raggiunta dalla Rete Elettrica: posso utilizzare un impianto fotovoltaico con accumulo per produrre l’energia necessaria?

Gli impianti fotovoltaici con accumulo di tipo stand-alone (comunemente chiamati “a isola”) sono gli unici in grado di sopperire al mancato collegamento dell’abitazione alla rete elettrica nazionale. Grazie a questi sistemi è possibile catturare l’energia solare e immetterla direttamente nella rete domestica, per far funzionare l’impianto di illuminazione e tutti gli apparecchi elettrici. L’energia in esubero, cioè non immediatamente utilizzata, viene immagazzinata in apposite batterie di accumulo, e messa a disposizione la sera o quando l’impianto è fermo. È comunque una soluzione che può essere adottata anche da chi possiede un’abitazione connessa alla rete, ma vuole ottimizzare l’autoconsumo con un impianto di accumulo collegato al fotovoltaico. 

Anche sull’acquisto di batterie per l’accumulo posso usufruire della detrazione fiscale del 50%?

 Sì, anche le spese per l’acquisto e l’installazione delle batterie di accumulo rientrano tra gli interventi di ristrutturazione per i quali è prevista l’agevolazione fiscale del 50% (fino al 31 dicembre 2017).

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Categoria: Fotovoltaico con Accumulo

Serena Tarricone - Ufficio tecnico

Scritto da Serena Tarricone - Ufficio tecnico

Laureata in Ingegneria Edile, si occupa di progettare la migliore soluzione solare in termini di efficenza e produttività. Soluzioni “su misura” pensate per soddisfare le esigenze del cliente, senza tralasciare l’aspetto estetico ed architettonico in relazione al contesto ambientale e al fabbricato.