Ogni giorno il Sole fornisce energia in quantità migliaia di volte superiore al fabbisogno dell’intera umanità. L’ energia solare è rinnovabile, pulita e sicura, a disposizione di tutti in ogni momento, ovunque nel mondo.
Al contrario, i combustibili fossili come petrolio, gas e carbone, inquinano, si stanno esaurendo e il loro prezzo aumenta costantemente. Eppure, ancora oggi, l’85% del fabbisogno energetico mondiale è soddisfatto da energie non rinnovabili (petrolio 40%, carbone 26% , gas naturale 23%).
Ma cosa sono esattamente i combustibili fossili e quali gli elementi da considerare parlandone?
I combustibili fossili sono materiali derivati da un processo di carbogenesi (fossilizzazione), ovvero dalla trasformazione nel corso di milioni di anni (ere geologiche) di sostanze organiche in forme molecolari stabili e ricche di carbonio: petrolio, gas e carbone, appunto.
Le riserve si rinnovano quindi con eccezionale lentezza, questa la ragione per la quale sono fonti considerate non rinnovabili, soprattutto se si pensa al consumo di energia attuale che ha ritmi non paragonabili alla riproduzione dei fossili. I giacimenti sono ormai in esaurimento progressivo, le scorte disponibili in diminuzione.
Parlando di combustibili fossili è da considerare anche la distribuzione non omogenea delle riserve, che obbliga alcuni Paesi (l’Italia tra questi) a un approvvigionamento economicamente oneroso. Se pensiamo al petrolio, il 60% delle riserve mondiali (comunque in esaurimento) sono concentrate nell’area medio orientale. Ma oltre all’aspetto meramente economico vi è la questione non indifferente del trasferimento delle risorse. Petroliere, gas o oleodotti, enormi strutture per l’estrazione, la trasformazione e lo stoccaggio sono tutti elementi di possibili disastri ambientali che purtroppo sperimentiamo regolarmente.
Nonostante queste diverse criticità, le energie non rinnovabili sono ad oggi le più utilizzate. Per quali ragioni? (a parte un’abitudine storicizzata che solo con difficoltà può essere rivista)? Quali sono i vantaggi che offrono?
I combustibili fossili hanno la capacità di produrre grandi quantità di energia grazie a impianti che non richiedono tecnologie particolarmente complesse, sono facilmente trasportabili e cumulabili. Questi elementi hanno rappresentato fino ad oggi le differenze sostanziali tra energie rinnovabili e non. Anche se negli anni, grazie alla ricerca scientifica e tecnologica, il solare in particolare ha enormemente migliorato le proprie prestazioni e ridotto in modo significativo i costi di investimento. Inoltre si tratta di un’energia a km zero: gli impianti generano energia là dove c’è la fonte, che può essere accumulata con macchinari sempre più semplici e meno costosi.
Da considerare in particolare che l'Italia offre condizioni meteorologiche molto buone per l'impiego di energia solare. Il valore di irraggiamento è compreso tra 1200 e 1750 kWh/mq all'anno.
Gli svantaggi dei combustibili fossili sono evidenti: si tratta di energie non rinnovabili, il cui processo di fossilizzazione è troppo lungo rispetto ai fabbisogni energetici, e sono altamente inquinanti a causa soprattutto dell’immissione nell’atmosfera di anidride solforosa (che provoca le piogge acide) e di un’alta percentuale di CO2, responsabile del surriscaldamento globale.
E non è un caso che queste problematiche siano oggi all’ordine del giorno di Paesi, organizzazioni e associazioni internazionali e che portino a pianificazioni, progetti e leggi per l’utilizzo consapevole di energie alternative.
