Quali i vantaggi dell’autoconsumo? Le considerazioni dell’avvocato Giulio Giuggioli

[fa icon="calendar"] 27/07/16 16.51 / da Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

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Attualmente in Italia la strada consigliabile per fare del nuovo fotovoltaico è realizzare impianti in autoconsumo. Tale modalità risulta conveniente, poiché l’energia prodotta dall’impianto e immediatamente consumata, non passa per la rete ed è quasi del tutto esente da oneri di sistema.

La normativa che inquadra questa tipologia di impianti fotovoltaici, i Sistemi Efficienti di Utenza (SEU), è stata completata solo di recente e non è ancora chiaro come operare in questo ambito.

Partendo dal presupposto che il maggior vantaggio per un impianto in autoconsumo è l’esenzione dagli oneri di sistema, tale impianto sarà presumibilmente più vantaggioso per PMI o per famiglie rispetto alle grandi imprese energivore, fermo restando che l’impianto fotovoltaico sia dimensionato in modo che l’utente consumi direttamente tutta l'energia generata.

Tale situazione non è però sempre possibile, a volte potrebbe quindi essere preferibile scegliere lo scambio sul posto che rimborsa parte degli oneri anche sull’elettricità in eccesso immessa in rete. Lo scambio sul posto - va segnalato - è applicabile solo per impianti fino a 500 kW (fino a 200 kW se preesistenti) e soltanto se l'utente coincide con il produttore o se acquista il 100% dell’energia prodotta dal produttore terzo, inclusa cioè l’energia non consumata che immetterà in rete.

Da ricordare anche che in caso di impianto in autoproduzione - quando l’utente è anche gestore/produttore dell’impianto - non si pagano le accise.

Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è la qualifica dell’impianto come bene mobile o immobile. In caso di bene mobile vi sarebbe un risparmio delle tasse immobiliari e consentirebbe un più semplice regime di trasferibilità del bene.

Ci sono poi da valutare le detrazioni fiscali del 50% per gli impianti domestici che valgono se il cliente è anche proprietario dell’impianto di produzione. Gli impianti non industriali fino a 20 kWp possono godere inoltre dei certificati bianchi, più propriamente Titoli di Efficienza Energetica (TEE).

Da ricordare infine che un SEU può essere realizzato anche per impianti che già godono delle tariffe incentivanti.

In caso di SEU con produttore diverso dal cliente finale, un elemento importante da tenere in considerazione è la solvibilità dell’utilizzatore dell’energia prodotta dall’impianto. I contratti per la vendita dell'energia tra produttore e cliente non sono soggetti alla disciplina della vendita al dettaglio di energia elettrica e dovranno contenere dei meccanismi di tutela a carico del produttore in caso di mancato pagamento del cliente finale.

Categoria: Detrazioni e Normative

Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

Scritto da Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

Da sempre a fianco del CEO, si occupa di organizzare e coordinare i servizi amministrativi, contabili e finanziari dell'azienda. Si preoccupa di monitorare le normative in vigore in ambito edilizio/energetico. Lavora su “come funziona” il problema, piuttosto che sul “perché esiste”, sulla ricerca delle “soluzioni” piuttosto che delle “cause”.