Nel villaggio turco di Yirca sole vince carbone 1 a 0

[fa icon="calendar"] 26/07/16 17.58 / da Lorenzo Barbuti – Responsabile marketing

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Cinque giorni di lavoro e poco più di un anno di pacifica opposizione a una società carbonifera hanno permesso l’installazione di pannelli solari che alimenteranno con energia pulita la moschea e la scuola del villaggio di Yirca. Un successo della collaborazione tra gli abitanti del paese, i cittadini turchi che li hanno appoggiati e Greenpeace Mediterraneo.

Prima una ferma, ancorché pacifica, opposizione all’azienda carbonifera Kolin Group che aveva ottenuto dal governo turco l’autorizzazione all’esproprio degli uliveti che circondano il villaggio per la costruzione di una centrale a carbone, poi la forte determinazione a sviluppare energia alternativa a quella fossile imposta dall’alto, così il villaggio Yirca dimostra di preferire il sole al carbone per il proprio futuro.

Insieme a Greenpeace, i cittadini di Yirca hanno intentato causa contro l'esproprio, e in questi mesi hanno difeso gli alberi di ulivo dai tentativi di abbattimento della società carbonifera. Oltre 900 alberi sono stati abbattuti illegalmente e con la forza, nonostante la causa giudiziaria sia ancora in corso. Gli abitanti del villaggio hanno ripiantato molti di questi alberi e stanno continuando, con successo, la difesa pacifica del proprio territorio.

E le attività non si fermano: grazie alle donazioni arrivate dai cittadini turchi tramite crowdfunding, in meno di un mese e mezzo sono state raccolte le 60 mila lire turche necessarie per solarizzare i primi edifici pubblici di Yirca.«Grazie all'amore e al supporto arrivato da tutta la Turchia,Yirca ha respinto nuovamente l'assalto del carbone», dice Muhtar Mustafa Ak?n,abitante del villaggio. «Con lo stesso amore, siamo stati in grado di installare pannelli solari sulla scuola e sulla moschea, e di alimentare con l'energia pulita del sole le luci delle strade di Yirca».

Va segnalato che la Turchia è il secondo Paese in Europa per potenziale di energia solare, ma ultimo per capacità di sfruttamento di questa fonte di energia rinnovabile. Se adottasse lo scenario proposto dal rapporto Energy Revolution 2015 - 100% renewable energy pubblicato da Greenpeace (vedi post in Scenari & Numeri) creerebbe oltre 98 mila posti di lavoro nel settore delle rinnovabili, riducendo al tempo stesso le emissioni di CO2 di 205 milioni di tonnellate.

A proposito di quanto appena raggiunto a Yirca afferma Luca Iacoboni, responsabile per la Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia: «Il successo di questo progetto rappresenta un precedente straordinario, e non solo per la Turchia. Abbiamo dimostrato come i cittadini possano fermare la follia delle lobby fossili - che sia carbone, petrolio o gas poco importa - opponendosi nelle sedi opportune e proponendo una soluzione alternativa, in questo caso i pannelli solari. Le energie rinnovabili sono ormai una realtà, uno strumento in più in mano ai cittadini per opporsi a progetti inquinanti e pericolosi,offrendoun'alternativa migliore dal punto di vista ambientale, economico e sanitario».

Categoria: Protagonisti

Lorenzo Barbuti – Responsabile marketing

Scritto da Lorenzo Barbuti – Responsabile marketing

I progetti non possono nascere da un’ispirazione irrazionale, ma sono il frutto dell’unione di creatività, esperienza, logica e passione. Progetto, passione, creatività sono sicuramente le parole che meglio rappresentano il profilo di Lorenzo, responsabile marketing della azienda. Nel marketing, la creatività unita alla capacità di raccontare un sogno, una idea attraverso un progetto sono strumenti necessari per innescare nuovi spunti e affrontare il cambiamento che il mercato ci impone ed è proprio questo è quello che cerchiamo di fare in Wölmann giorno dopo giorno.