Italia prima al mondo per l'uso energia solare: ora copre l'8% del fabbisogno

[fa icon="calendar"] 27/07/16 16.59 / da Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

c_Italia_fotovoltaico_trivellazioni.jpg

da Repubblica.it 

Il rapporto dell'Agenzia internazionale dell'Energia ci premia: dietro il nostro paese ci sono Grecia 7,4% e Germania 7,1%. Ma la crescita maggiore si registra in Cina.

L'Italia prima al mondo per l'utilizzo del fotovoltaico. Proprio così: il nostro è il paese dove l'energia solare copre ben l'8% dei suoi consumi energetici. Seguono in classifica paesi come la Grecia con il 7,4% e la Germania con il 7,1%. Lo testimonia il rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), organizzazione intergovernativa dell'Ocse che raccoglie 29 fra i paesi più industrializzati al mondo che potete leggere qui (Pdf).

l rapporto Snapshot of Global PV Markets spiega che la capacità produttiva mondiale del fotovoltaico nel 2015 è cresciuta di 50 GW (gigawatt), arrivando ad almeno 227 GW. La crescita maggiore è stata in Cina, con 15,3 gigawatt in più nel 2015, seguita da Giappone (11 GW), Usa (7 GW), Ue (7 GW) e India (2 GW). La regione Asia-Pacifico rappresenta da sola il 59% del mercato globale dell'energia solare. Dopo Italia, Grecia e Germania, i paesi che utilizzano di più il fotovoltaico sono il Belgio e il Giappone (intorno al 4%), poi la Bulgaria, la Repubblica ceca e l'Australia (intorno al 3,5%). La Cina è solo 21/a, con solo l'1% del suo fabbisogno coperto dal sole. Peggio ancora gli Usa, al 25% posto con meno dell'1%.

Sono dati che confermano una posizione di rilievo del nostro paese nel campo dell'energia pulita. Ma questo grazie alla rendita di posizione accumulata con lo sforzo compiuto soprattutto tra il 2007 e il 2012. Le rinnovabili hanno toccato un picco di produzione elettrica nel 2014 (43%), abbiamo una leadership storica nel campo della geotermia, il fotovoltaico - come sopra - è all'8% della quota elettrica. E - alla vigilia del referendum sulle trivelle che suona come un giudizio sulle ultime scelte energetiche dell'Italia - il governo ha fatto sapere che intende alimentare con le rinnovabili il 50% del fabbisogno elettrico.

Eppure i contributi ai combustibili fossili sono cresciuti mentre il sostegno alle rinnovabili diminuiva. Gli aiuti a petrolio, carbone e gas sono saliti dai 12,8 miliardi del 2013 ai 13,2 miliardi di dollari del 2014 (il dato viene dal Fondo monetario internazionale). E i tagli retroattivi del governo Renzi agli incentivi alle rinnovabili contenuti nel decreto Competitività (il Tar del Lazio ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento) "hanno contribuito a smorzare l'interesse degli investitori in Italia lo scorso anno" (il giudizio viene dalle Nazioni Unite, rapporto Global trends in renewable energy investment). Risultato: l'Italia globalmente sta perdendo posizioni nella corsa verso i nuovi mercati dell'energia dopo aver tirato la volata nel momento più difficile, quando i costi erano più alti e le rese minori. Insomma ci stiamo distraendo proprio nel momento in cui il trend globale si profila con maggior chiarezza. Nel mondo da anni più della metà della nuova potenza elettrica installata viene dalle fonti pulite.

Vai all'articolo

Categoria: Scenari & Numeri

Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

Scritto da Matteo Di Palma – Responsabile amministrazione, finanza & controllo

Da sempre a fianco del CEO, si occupa di organizzare e coordinare i servizi amministrativi, contabili e finanziari dell'azienda. Si preoccupa di monitorare le normative in vigore in ambito edilizio/energetico. Lavora su “come funziona” il problema, piuttosto che sul “perché esiste”, sulla ricerca delle “soluzioni” piuttosto che delle “cause”.