Che differenza c’è tra un impianto fotovoltaico e un impianto solare termico?

Entrambe le tipologie d’impianto utilizzano il sole come fonte energetica, catturandone la radiazione attraverso superfici captanti: mentre i moduli fotovoltaici trasformano direttamente la radiazione solare in energia elettrica, i pannelli solari termici utilizzano l’energia termica del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso igienico sanitario o per il riscaldamento degli ambienti. 

 

Cosa si intende per chilowatt di picco (KWp)?

È l’unità di misura che convenzionalmente viene usata per identificare la
 potenza di un impianto. Si tratta della potenza erogata dall’impianto fotovoltaico, misurato in condizioni standard di insolazione (temperatura pari a 25°C e radiazione pari a 1.000 W/m2). 

 

Che superfici occorrono per installare un impianto fotovoltaico? 

Per ogni KWp sono necessari circa 7 m2 per moduli a tecnologia cristallina. Per un impianto fotovoltaico residenziale lo spazio necessario è di circa 15-20 mq. Nel caso di installazione di superficie piana, occorre prevedere
 un ingombro maggiore. 

 

Come vanno orientati e inclinati i moduli fotovoltaici? 

L’inclinazione ottimale dei moduli fotovoltaici è generalmente di 30° rispetto al piano orizzontale; in caso di altre pendenze si hanno perdite del 10% per inclinazioni orizzontali (tetto piano) e del 35% per inclinazioni verticali (facciate). L’esposizione ottimale dei pannelli è a Sud, ma le esposizioni a Sud-est e Sud-Ovest garantiscono comunque buoni rendimenti. 

 

Quanta elettricità produce un impianto fotovoltaico?

La produzione elettrica annua di un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori:

  • radiazione solare incidente sul sito d’installazione;
  • orientamento ed inclinazione della superficie dei moduli;
  • assenza/presenza di ombreggiamenti;
  • prestazioni tecniche dei componenti dell’impianto (moduli, inverter ed altre apparecchiature).

Prendendo come riferimento un impianto da 1 kW di potenza nominale, con orientamento e inclinazione ottimali ed assenza di ombreggiamento in Italia è possibile stimare le seguenti producibilità annue massime:

  • regioni settentrionali 1.000 - 1.100 kWh/anno
  • regioni centrali 1.200 - 1.300 kWh/anno
  • regioni meridionali 1.400 - 1.500 kWh/anno

Il consumo annuo elettrico medio di una famiglia italiana è pari a circa 3.000 kWh.

 

Quanto costa un impianto fotovoltaico e a quanto ammontano i costi di manutenzione?

Il costo indicativo di un impianto fotovoltaico varia tra i 3.000 euro/kW e i 4.000 euro/kW per quanto riguarda l’ambito residenziale. Ad oggi non sono richiesti controlli periodici obbligatori. Un’attività di verifica del buon funzionamento dell’impianto, comunque auspicabile, ha un costo attorno alle 100 euro annue.

 

Qual è la durata di vita di un impianto fotovoltaico? 

Nelle analisi tecniche ed economiche si usa fare riferimento ad una vita utile complessiva di 20-25 anni. In particolare, i moduli, che rappresentano i componenti economicamente più rilevanti, hanno in generale una durata di vita garantita dai produttori oltre i 20 anni.

 

Quali sono le emissioni inquinanti evitate con l’installazione di un impianto fotovoltaico? 

A titolo indicativo, durante la vita dell’impianto, ogni KWp di potenza solare fotovoltaica installata consente di risparmiare 10 TEP, evitando di immettere in atmosfera circa 30 tonnellate di CO2, 200 Kg di SOx, 100 Kg di NOx e 20 Kg di polveri. 

 

I moduli fotovoltaici sono sicuri? 

I moduli fotovoltaici in commercio vengono testati in base alla normativa in vigore, per determinare le caratteristiche sia elettriche che meccaniche. I moduli sono anche resistentialla grandine e al carico della neve. 

 

Se è nuvoloso, l’impianto fotovoltaico funziona? 

I moduli fotovoltaici funzionano sia con l’energia irradiata direttamente dai raggi solari sia con quella diffusa. I pannelli hanno la capacità di continuare a sfruttare la radiazione solare diffusa, anche in caso di cielo nuvoloso, ma con una minore resa. 

 

Per realizzare un impianto fotovoltaico si deve modificare l’impianto elettrico esistente? 

No, non è necessario modificare l’impianto elettrico esistente in quanto l’impianto fotovoltaico viene collegato al quadro generale già presente. 

 

Cosa si intende per scambio sul posto?

L'energia viene trasferita al contatore di rete, in grado di gestire l'elettricità prodotta dall'impianto fotovoltaico, e può essere utilizzata per alimentare tutte le apparecchiature dell'abitazione. L’energia prodotta in eccesso rispetto ai propri consumi viene invece immagazzinata nel caso di presenza di un accumulatore (batteria) o fatta confluire nella rete elettrica di distribuzione. In questo modo il proprietario di un impianto fotovoltaico beneficia periodicamente di compensazioni da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), con il quale ha sottoscritto un contratto, secondo il cosiddetto sistema di “scambio sul posto” (SSP): un rimborso parziale delle bollette pagate, calcolato sulla base dell’energia prodotta e non consumata (immissioni in rete) e dell’energia che si è consumata ma non prodotta (prelievo dalla rete).

 

È possibile installare un impianto fotovoltaico in un condominio, sfruttando eventualmente le parti comuni?

Assolutamente sì. Dal 2013, con l'entrata in vigore della riforma del condominio viene regolamentata per la prima volta la questione dell'installazione degli impianti da fonti rinnovabili condominiali (si tratta della legge n. 220 dell'11/12/2012). La questione richiede un'attenta consultazione normativa e, ovviamente, l'approvazione dell'assemblea condominiale. Il fotovoltaico in condominio non vuol per forza dire mettere un impianto in condivisione, pagato da tutti i condomini. Oggi, in alcune condizioni, anche solo una singola famiglia può realizzare il proprio impianto utilizzando uno spazio condiviso. La riforma consente infatti l'installazione del FV per servire singole unità abitative utilizzando sia parti di tetto (che in genere è un lastrico solare), sia altre parti comuni dell'edificio, sia spazi idonei di proprietà individuale. Nel caso di utilizzo di parti comuni, ad esempio un tetto, l'assemblea può ripartirne l'uso in parti uguali tra i condomini e ognuno è tenuto a consentirne l'accesso per l'esecuzione dei lavori. Ciascun condomino che voglia mettere l'impianto anche solo nelle aree di sua proprietà, non può mai eseguire lavori che procurino danno alle parti comuni dell'edificio. Se per i lavori fossero necessarie modifiche alle parti comuni dell'edificio si devono in ogni caso avvisare preventivamente l'amministratore e l'assemblea, che deve dare l'approvazione con il voto positivo di almeno la metà degli intervenuti all'assemblea (attenzione: non dei condomini, ma degli 'intervenuti') che rappresentino insieme almeno la metà del valore dell'edificio indicata sopra e può in ogni caso porre il veto o indicare particolari cautele o modifiche al progetto.

 

A chi dovrei rivolgermi per ottenere il permesso all’installazione in condominio?

Sì deve fare richiesta all'amministratore presentando la documentazione dei lavori previsti. L'amministratore è tenuto a convocare l'assemblea condominiale entro 30 giorni dalla richiesta e l'assemblea potrà deliberare con il voto della maggioranza degli intervenuti che abbiano almeno la metà della proprietà dell'edificio.

 

Qualora ottenessi il permesso all’installazione in condominio, potrei beneficiarne personalmente (solo il mio appartamento)?

Sì, i condomini che non intendono contribuire alle spese sono ovviamente esonerati dai benefici.

 

Quali sono gli incentivi statali per il 2016-2017?

Gli impianti fotovoltaici realizzati sul tetto di casa, al pari di qualsiasi altra ristrutturazione edilizia, beneficiano da parte del governo di detrazioni fiscali del 50% delle spese sostenute per la realizzazione dell’impianto. La restituzione avviene sotto forma di sgravi fiscali IRPEF spalmati sui 10 anni successivi all’anno di installazione dell’impianto.

 

Posso accedere a qualche forma di finanziamento?

Si possono prendere in considerazione prestiti bancari, attualmente in convenzione con lo stato per incentivare gli acquisti dei sistemi solari. I tassi dei prestiti bancari sono differenti di regione in regione e, facendo una stima generale, sono più bassi al nord che al sud Italia, considerando che il costo del primo investimento, nel sud, grazie al maggiore irraggiamento, viene ammortizzato in molto meno tempo e di conseguenza anche i ricavi annuali sono superiori. Alcune aziende installatrici offrono interessanti soluzioni finanziarie.

 

E’ vero che il valore del mio immobile aumenterà grazie al fotovoltaico? E’ possibile stimare di quanto?

Non esiste un metodo univoco per valutare il valore incrementale che subisce l’immobile a seguito di un intervento di efficientamento energetico. Un indice sicuramente valido da prendere in considerazione è il reddito che l'immobile è in grado di produrre. Verificato che il reddito cambia al variare dei costi di esercizio (tra i quali il costo energetico) allora la riduzione dei costi energetici equivale a un incremento proporzionale del reddito ottenibile dall'immobile.

 

A carico di chi sono i costi per lo smaltimento dei pannelli solari?

I rifiuti provenienti da impianti fotovoltaici con potenza inferiore ai 10kWp devono essere conferiti ai Centri di Raccolta. Lo smaltimento è per i proprietari di questi impianti gratuito ed è già previsto nel contratto di fornitura come contemplato dalle “Regole Applicative del GSE (Gestore Servizi Energetici) del D.M. 5 luglio 2015.” Alcune aziende installatrici comprendono nella loro offerta questo servizio.

 

Quali sono gli svantaggi e i rischi delle soluzioni “fai da te”?

Gli svantaggi e i rischi connessi alla realizzazione di un impianto fotovoltaico “fai da te” si possono riassumere in tre macro ordini di problemi:

Valutativi:

  • la scelta dell’impianto fotovoltaico da installare non può prescindere da una puntuale valutazione di due parametri essenziali quali il fabbisogno (che comprende anche l’analisi dello “stile di consumo famigliare”) e la potenza prodotta dell’impianto che si andrà a scegliere. Una valutazione non corretta porterà inevitabilmente alla scelta di una soluzione non performante.

Installativi:

  • esistono condizioni in cui il fotovoltaico può non risultare la soluzione ideale: è infatti necessario che la superficie di installazione abbia una corretta esposizione e che sia possibile garantire la giusta inclinazione del piano dei moduli fotovoltaici. Non devono inoltre essere presenti elementi – come camini, alberi, ecc. – che influenzino la resa dell’intero impianto.

Gestionali:

  • occorre saper gestire correttamente le pratiche burocratiche relative a: Gse (Gestore dei Servizi Energetici) per l’eventuale stipula dello Scambio sul Posto; Enel Distribuzione, per l’eventuale allaccio in rete dell’impianto; Agenzia delle Entrate per l’ottenimento delle detrazioni fiscali a beneficio degli impianti domestici.

 

Posso rivendere l’energia non utilizzata? Se sì, in che modo?

Chi installa un impianto fotovoltaico al servizio della propria abitazione lo fa con l’obiettivo di autoconsumare una parte dell’energia prodotta. E’ questa, infatti, la modalità più conveniente per chi decide di investire in un impianto. L’energia generata dai pannelli FV viene quindi in parte autoconsumata e in parte immessa in rete. Tutta l’energia immessa in rete viene ritirata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) con due possibili modalità: il ritiro dedicato, oggi non più conveniente come un tempo, oppure attraverso lo scambio sul posto. Lo scambio sul posto è un meccanismo attraverso il quale viene valorizzata tutta l’energia immessa dall’utente nella rete elettrica. Non si tratta di una “vendita”, ma di una forma, appunto, di valorizzazione dell’energia immessa nella rete. Potremmo definirlo un “rimborso parziale” delle bollette pagate, in relazione all’energia immessa in rete. Tale valorizzazione tiene conto non solo dell’elettricità immessa, ma anche dell’energia che viene prelevata dalla rete per i propri consumi. Si tratta, in altre parole, di una forma di compensazione economica tra immissioni e prelievi.

 

Nel caso vendessi il mio immobile potrei recuperare l’impianto per installarlo nella nuova abitazione?

Lo spostamento di un impianto fotovoltaico in un sito diverso da quello di prima installazione comporta la decadenza dal diritto alla tariffa incentivante in presenza di “Conto Energia” (articolo 5, comma 7 del DM 5 luglio 2012). Eventuali modifiche apportate alla configurazione dell’impianto, operando sullo stesso sito ove l’impianto è ubicato, devono essere comunicate in via preventiva al GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Nel caso in cui le modifiche comportino una riduzione della tariffa incentivante (Conto Energia), il GSE riconoscerà la nuova tariffa, in misura inferiore rispetto a quella precedentemente determinata, a decorrere dalla data di completamento dell’intervento fino al termine del periodo di incentivazione. Le modifiche non possono, in ogni caso, comportare un incremento della tariffa incentivante. E’ fatto salvo, al riguardo, il potere del GSE di revocare gli incentivi qualora le modifiche dovessero comportare il venir meno di uno dei requisiti previsti dal Decreto per l’accesso alle tariffe incentivanti.

 

Al di là degli aspetti economici, quali sono i benefici di un impianto fotovoltaico rispetto a uno tradizionale?

L'utilizzo dell'energia solare per produrre energia elettrica è un sistema utile a ridurre l'uso dei combustibili fossili tradizionali e quindi a ridurre l'emissione di CO2 oltre a molte altre sostanze inquinanti. Per produrre un kilowatt/ora elettrico vengono bruciati mediamente l'equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza vengono emessi nell'aria circa 0,53 kg di anidride carbonica (fattore di emissione del mix elettrico italiano alla distribuzione). Si può dire quindi che ogni kWh prodotto dal fotovoltaico evita l'emissione di 0,53 kg di anidride carbonica. Gli impianti fotovoltaici, durante il loro esercizio, non causano inquinamento dal punto di vista:

  • chimico - non producono emissioni, residui o scorie
  • termico - le temperature massime in gioco raggiungono valori non superiori a 60°C
  • acustico - non vi è emissione di rumore durante il loro esercizio.

La fonte fotovoltaica è l'unica che non richiede organi in movimento, né circolazione di fluidi a temperature elevate o in pressione e questo è un vantaggio tecnico determinante per la sicurezza dell'ambiente. Producendo energia elettrica con i sistemi fotovoltaici non si utilizzano le fonti fossili (petrolio, carbone...) e si evita l’immissione in atmosfera dei seguenti inquinanti COx (gas serra) NOx (smog fotochimico) SOx (piogge acide).

 

E’ vero che i pannelli solari sono realizzati con materiali nocivi?

I moduli in silicio sono composti, come dice il nome stesso, dal silicio, un elemento estremamente abbondante sulla terra e non pericoloso per l'ambiente. Gli altri componenti del modulo sono una lastra di vetro e una pellicola di EVA (Etil Vinil Acetato) entrambi materiali già oggi riciclabili. Esistono in commercio moduli nei quali compaiono materiali estremamente tossici come il telloruro di cadmio (cdTe). Questi moduli sono sicuramente molto performanti e interessanti da un punto di vista tecnico, ma la scelta del fotovoltaico, oltre a essere di natura economica, nasce dall'esigenza di ridurre al minimo l'impatto ambientale, sviluppando tecnologie efficaci, ma rispettose della natura; utilizzare materiali inquinanti, ancorché in parte riciclabili, è una scelta che pone qualche lecito interrogativo sulla questione. Per questo motivo la nostra azienda ha deciso di utilizzare solo moduli in silicio, cristallino o CIS (Cu – rame; In – indio; Se - selenio). Alcuni sollevano il dubbio su ipotetici problemi di smaltimento, legati soprattutto a problematiche di tipo ambientale; anche questo aspetto è stato ampiamente risolto grazie alla gestione e allo smaltimento dei pannelli da parte di Centri di Raccolta specializzati - Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo).

 

Esiste un reale rischio inquinamento connesso al fotovoltaico?

Non esistono reali rischi di inquinamento; i pannelli fotovoltaici non sono alimentati da combustibili fossili, non generano inquinamento acustico/rumore e non emettono gas serra nell'ambiente.

 

E’ possibile ridurre l’impatto estetico nascondendo in qualche modo i pannelli solari?

Il fotovoltaico è diventato una vera e propria sfida per architetti e designer che lavorano quotidianamente per realizzare sempre nuove soluzioni capaci di integrarsi architettonicamente su ogni struttura abitativa e aziendale, diventando un elemento integrante dell'edificio stesso: l'impatto visivo viene azzerato, le facciate, i tetti e ogni tipologia di copertura possono fruire del fotovoltaico elevando, con il design di tegole con caratteristiche innovative e completamente integrate, moduli fotovoltaici di vetro o trasparenti e finestre fotovoltaiche, il prestigio dell'abitazione e dell'azienda stessa. Per questo è importante e interessante conoscere le soluzioni di fotovoltaico architettonicamente integrate, l'utilità, i vantaggi e gli svantaggi, seguita dalla conoscenza della normativa a riguardo, per meglio orientarsi tra le numerose applicazioni che si fanno sempre più spazio sul mercato delle risorse rinnovabili, ma che, similmente a quelle tradizionali, hanno la necessità di essere saggiate, conosciute e valutate in base alle singole esigenze abitative, sempre con un occhio di riguardo alle detrazioni, incentivazioni, restrizioni e obblighi normativi.

 

Quali contributi concreti offro all’ambiente scegliendo il fotovoltaico?

Il contributo degli impianti fotovoltaici all’ambiente è significativo: l’effetto principale è quello di produrre energia senza emissione alcuna di anidride carbonica (CO2), principale gas responsabile dell’Effetto Serra. Produrre energia con un impianto fotovoltaico permette di evitare, inoltre, il rilascio in atmosfera di polveri sottili e di altri gas inquinanti, derivanti dalla combustione, con un sicuro beneficio per l’ambiente e chi ci vive.

 

Qual è l’iter di installazione di un impianto?

La normale prassi per l’installazione di un impianto prevede i seguenti passaggi (tecnici e burocratici):

  • Una consulenza mirata alla valutazione delle esigenze energetiche e ai relativi costi (analisi bollette);
  • Un sopralluogo tecnico per la verifica in loco delle caratteristiche dell’immobile (tetto)
  • Realizzazione del progetto customizzato da parte dell’ufficio progettazione adeguato alle specifiche esigenze rilevate in fase di consulenza e sopralluogo
  • Richiesta dei permessi con verifica di fattibilità dal punto di vista normativo (rilascio della documentazione idonea da parte del Comune di riferimento)
  • Gestione delle pratiche burocratiche necessarie all’allacciamento dell’impianto alla rete
  • L’installazione prevede la posa in opera dell’impianto con utilizzo di manodopera qualificata nel rispetto delle normative vigenti.

 

Chi mi garantisce il corretto e continuo funzionamento dell’impianto?

Wölmann dispone di un servizio di controllo remoto attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Grazie alla nostra centrale operativa monitoriamo costantemente i parametri dell’impianto e rileviamo in tempo reale eventuali malfunzionamenti e, nel caso, viene automaticamente attivata la nostra Assistenza Tecnica.


 

In caso di black-out, l’impianto è in grado di funzionare autonomamente?

Nel caso di impianti con scambio energia con il gestore Enel, o simili, la risposta è assolutamente no. Quando avviene un black-out a scopo manutentivo da parte di personale Enel, se l’impianto immettesse ancora energia elettrica nella rete rischierebbe di fulminare gli operai. Stesso pericolo esiste se si deve fare manutenzione sull’impianto e ci si dimentica di staccare anche l'impianto fotovoltaico quando si stacca l'energia attraverso l’interruttore generale! L'impianto non può capire se l'energia elettrica è stata tolta per fare manutenzione nell'abitazione o sulla linea elettrica o ci sia effettivamente un black-out, per cui esistono delle norme di legge che impongono il distacco immediato e automatico dell'impianto fotovoltaico nel momento in cui l'inverter stesso nota anomalie o mancanze di tensione sulla rete principale. Per ovviare al rischio di black-out esistono diversi prodotti muniti di batteria che proseguono ad alimentare determinati apparecchi 'vitali' o 'importanti' anche durante tali periodi.


 

Se non potessi installare i pannelli solari su tetto, quali alternative potrei valutare?

Esistono soluzioni d'impianto fotovoltaico che prevedono la sostituzione dei materiali di rivestimento di tetti, coperture, facciate di edifici e fabbricati con moduli fotovoltaici aventi la medesima inclinazione e funzionalità architettonica della superficie rivestita. Alcuni esempi sono le pensiline, le pergole, le tettoie, i frangisole, le balaustre e parapetti, in cui i pannelli fotovoltaici sostituiscano gli elementi di rivestimento e copertura. Nel caso si disponga di ampi spazi in giardino, o si fosse proprietari di un terreno, si può prendere in considerazione anche l'installazione di un impianto fotovoltaico a terra (strutture fisse – inseguitori solari).

 

Possiedo un’abitazione non raggiunta da energia elettrica. Posso sopperire scegliendo il fotovoltaico?

Gli impianti Stand Alone, o comunemente chiamati “a Isola” rappresentano l’unica scelta installativa qualora l’abitazione sia sprovvista di allaccio alla rete elettrica. L’energia prodotta dal campo fotovoltaico va a servire le utenze attive nell’abitazione e l’energia restante viene immagazzinata in batterie di accumulo fino a completa carica; l’eventuale energia residua viene persa e dissipata in calore. Le batterie andranno poi a servire le utenze durante la sera e nei momenti di fermo impianto fino a completo scaricamento. La scelta di un impianto Stand Alone non è vincolata esclusivamente alle abitazioni sprovviste di allaccio alla rete elettrica. Anche chi possiede un’abitazione connessa alla rete può, infatti, scegliere di installare un impianto a isola per poter ottimizzare l’autoconsumo. Nella fase di progettazione è importantissimo dimensionare l’impianto e il campo batterie in base alle reali utenze e consumi dell’abitazione per non rischiare di sovradimensionare il numero di batterie, che incidono notevolmente sul costo totale di impianto.


 

Possiedo un’abitazione con piscina. Posso sfruttare il fotovoltaico per il riscaldamento dell’acqua?

Sì, installando un impianto fotovoltaico o un pannello solare per riscaldare l'acqua della piscina si può mantenere la sua temperatura sempre confortevole in tutte le stagioni dell'anno e si permette a tutta l'abitazione di fruire dei benefici della produzione di corrente elettrica e della generazione di acqua calda anche per soddisfare il sistema idrico sanitario. L'installazione dei pannelli fotovoltaici per la piscina contribuisce ad abbassare nettamente i consumi energetici della vostra abitazione, permettendovi di ammortizzare in poco tempo il costo dell'intero impianto, senza avere la necessità di sfruttare la vendita dell'energia non autoconsumata che servirà invece per soddisfare tutte le vostre esigenze energetiche legate agli apparecchi elettrici e alla piscina stessa.

 

Possiedo una piccola serra. E’ possibile alimentarla a fotovoltaico?

Assolutamente sì. Con l’installazione di pannelli fotovoltaici la serra si può trasformare in “serra fotovoltaica”. La serra fotovoltaica, oltre a contenere tutti i sistemi di controllo per le coltivazioni (irrigazione, climatizzazione, areazione, movimentazione ecc…), ha il vantaggio di coniugare due attività in un’unica soluzione:

  • la produzione agricola o agro-vivaistica;
  • la produzione elettrica pulita, che può essere per l’autoconsumo o per la vendita.

Ottimizzando in un’unica struttura le due funzionalità, la serra fotovoltaica può rappresentare oggi un’ottima “soluzione di continuità” tra reddito agricolo e risparmio energetico, integrandosi bene con l’attività primaria del titolare e aiutandolo ad abbattere in tempi utili il costo di investimento iniziale.


 

Mi fornite 3 buoni motivi per cui valga la pena scegliere Wölmann per l’installazione di un impianto fotovoltaico?

  • ESPERIENZA: più di 3.300 impianti installati ognuno dei quali ci ha aiutato a perfezionare il nostro sistema di gestione dei progetti e ridurre i costi di acquisizione e installazione.
  • GESTIONE COMPLETA DEL PROGETTO: il nostro team interno si prenderà cura di ogni aspetto del progetto: soluzione progettuale personalizzata; installazione dei pannelli fotovoltaici; monitoraggio dei volumi di produzione; soluzioni di finanziamento.
  • TECNOLOGIA: produttività, efficienza e sicurezza delle prestazioni nel tempo garantite dalla migliore tecnologia sul mercato.

 

Da quanto tempo Wölmann è presente nel settore?

Nata nel marzo 2012, Wölmann ha la sua sede operativa a Lissone, nella provincia di Monza e Brianza e dà lavoro a 120 persone, dipendenti e collaboratori, tra ingegneri, architetti, consulenti energetici, tecnici e promotori sul territorio.


 

Quanti sono i clienti che hanno scelto Wölmann per l’installazione di un impianto?
In poco più di 3 anni l’azienda ha registrato una crescita di oltre il 100% del fatturato, raggiungendo i 7 milioni di Euro (fine 2014), e vanta già un importante primato con 3.300 impianti installati sul territorio, prevalentemente in Lombardia e nel Nord Italia. Con la sua attività Wölmann ha già favorito la produzione di energia elettrica pulita per 6 milioni di kWh, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 4.000 tonnellate di CO2 (anidride carbonica) e di altri gas responsabili dell’effetto serra, tra le più grandi minacce per il nostro pianeta.

 

Cosa differenzia Wölmann dalle altre aziende del settore?

Wölmann non vende semplici impianti, ma progetta Sistemi Solari efficaci ed efficienti su misura delle specifiche esigenze di ciascun utente. Ciò garantisce la massima produttività per l’intero ciclo di vita, aumentando l’autoconsumo e riducendo al minimo il prelievo dalla rete.

 

Chi sono i principali partner di Wölmann?

L’azienda lavora con marchi d’eccellenza come Bosch, Viessmann, Sma Solar Technology, Schüco, Buderus e progetta soluzioni su misura delle necessità di ogni singolo cliente.