I pannelli fotovoltaici catturano l’energia dal sole e la trasformano in corrente continua. Essa, però, per poter essere sfruttata dall'impianto elettrico di casa, deve essere convertita in corrente alternata a 50 Hz (la frequenza della tensione di rete per l'Unione Europea) e 220 Volt. Questo compito spetta all'inverter. Vediamo insieme nel dettaglio cos'è e come funziona.
Un impianto solare fotovoltaico è formato da:
L'inverter è un apparato elettronico che trasforma la corrente continua in corrente alternata. È indispensabile per il corretto funzionamento di un sistema, tanto da essere definito il "cuore dell'impianto".
Esteticamente si presenta come una specie di quadro elettrico protetto da un involucro di metallo, collegato all'impianto fotovoltaico. Per far funzionare televisori, computer, piccoli e grandi elettrodomestici, lampadari e per avere corrente nelle prese di casa è indispensabile dotarsi di questo apparecchio. Ne esistono di diversi tipi, classificati in base a:
1. Potenza
Per gli impianti residenziali installati sul tetto dell’abitazione è sufficiente un inverter da 5 kW, per quelli commerciali sono consigliati apparecchi più potenti (dai 10 ai 20 kW), mentre nelle grandi centrali vengono installati inverter che dai 50 kW possono arrivare addirittura ad alcune centinaia.
2.Dimensionamento
Il collegamento dell'inverter ai moduli fotovoltaici può essere:
3.Tipologia
Per i piccoli impianti si parla di inverter monofase, per quelli più grandi di inverter trifase o, in alternativa, di più gruppi monofase assemblati insieme.
In alcuni casi, i moderni impianti fotovoltaici sono dotati di microinverter, piccoli blocchi collegati ciascuno a un singolo modulo fotovoltaico che permettono di monitorare e ottimizzare il funzionamento di ciascun pannello e rendono più facile e immediato l’eventuale intervento in caso di riparazione.
Esistono anche inverter che lavorano in autonomia rispetto alla rete pubblica: si chiamano inverter stand alone (detti anche grid-off o a isola).
Esistono particolari modelli di inverter con accumulo, che permettono di massimizzare la quota di autoconsumo, riducendo al minimo il prelievo di energia dalla rete. Questa pratica, detta di autoconsumo differito, consente di risparmiare fino al 90% sulla bolletta e raggiungere in poco tempo l'indipendenza energetica. L'energia prodotta dall'impianto durante le ore di irraggiamento, se non immediatamente consumata dalla rete domestica, viene convogliata dall'inverter a delle batterie di accumulo. A queste si farà affidamento di sera e di notte, quando l'impianto non produce direttamente, per poter usufruire autonomamente di corrente elettrica anche nelle ore buie.
L'inverter con accumulo può essere integrato anche su impianti già esistenti. Nel caso tu abbia già installato un sistema fotovoltaico sul tetto della casa, puoi acquistarlo separatamente assieme alle batterie e farlo montare da un tecnico qualificato.
Anche se la funzione principale dell’inverter è quella di convertire la corrente continua in corrente alternata, gli inverter di ultima generazione svolgono anche altri compiti, come:
Trattandosi di un elemento fondamentale per il corretto funzionamento dell'impianto fotovoltaico, l'inverter va protetto e installato in un luogo adatto: la temperatura dell'involucro ad esempio non deve subire sbalzi, quindi è consigliato collocarlo in un locale dove non ci sia troppo caldo o troppo freddo durante l’anno (mai sotto i -25° e non sopra i 40°). Una soluzione potrebbe essere il sottotetto, ma devi assicurarti che sia isolato.
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