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Riscaldamento da rinnovabili: la Germania ci crede

Scritto da Lorenzo Barbuti – Responsabile marketing | 27/07/16 14.58

La Germania punta sulle fonti rinnovabili per ridurre le emissioni di gas serra generate dagli impianti di riscaldamento. Il miglioramento del sistema di incentivazione tedesco mira ad accelerare in modo significativo la diffusione delle fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento.

Al momento in Germania le energie rinnovabili coprono una fetta del 28% dei consumi di elettricità del Paese. Nel 2014, per esempio, solo il 9,9% dell’energia destinata al riscaldamento e al raffrescamento degli edifici pubblici e privati è stata prodotta dalle fonti rinnovabili. Una percentuale al di sotto degli obiettivi fissati da Berlino da qui al 2020. Il governo tedesco mira infatti a coprire il 14% dei consumi elettrici degli impianti di riscaldamento grazie alle fonti pulite.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo il piano di incentivi per le energie rinnovabili di 300 milioni di euro all’anno è stato riformato, introducendo misure più incisive a sostegno degli impianti di riscaldamento che sfruttano l’energia solare e degli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

Il nuovo sistema di incentivi prevede l’erogazione di un bonus alle piccole e medie imprese che decidono di investire nelle fonti rinnovabili per riscaldare gli edifici. Il Governo tedesco ha pensato anche alle aziende più grandi, chiamate a sostenere spese maggiori per rendere più sostenibili gli impianti di riscaldamento. Il Ministero dell’Economia ha infatti introdotto nel programma per le energie rinnovabili sovvenzioni e prestiti destinati alle grandi imprese.

La decisione emerge anche in seguito all’incidente di Fukushima dell’11 marzo 2011, quando il governo del cancelliere Angela Merkel ha presentatol’Energiewende, cioè la transizione energetica. La prima misura stabilita è stata la decisione di chiudere tutte le centrali nucleari entro il 2022, con un disavanzo di energia da colmare appunto con le fonti rinnovabili. Finora però il loro contributo, per quanto in crescita spettacolare, si è rivelato insufficiente a coprire anche solo la chiusura dei primi 8 reattori nucleari (sui 17 totali): è aumentata la produzione di energia degli impianti termoelettrici alimentati da fonti fossili, e di conseguenza sono aumentate le emissioni di gas serra.